Dizionario dei nuovi paesaggisti

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Pierluigi Nicolin, Francesco Repishti

«Il Dizionario dei nuovi paesaggisti, di Pierluigi Nicolin e Francesco Repishti, colma una lacuna nella letteratura dedicata all’architettura del paesaggio. Nel dare spazio agli esperimenti e alle figure più recenti nel campo della progettazione del verde – o, se vogliamo, degli “spazi non edificati” -, e in particolar modo nel richiamare l’attenzione per la dimensione internazionale dell’argomento, gli autori presentano forme differenziate di lettura e approccio al paesaggio. Ne risulta un quadro particolarmente interessante per tutti quelli che vorranno avviarsi a comprendere le linee tematiche generali del paesaggismo contemporaneo.
Quel paesaggismo, per riprendere l’esempio caro agli autori, che si forma idealmente nel solco nell’esperienza ormai classica di Roberto Burle Marx, Luis Barragán e Isamu Noguchi. Nonostante gli intenti didattici, non si tratta di un libro rivolto esclusivamente a un pubblico di non specialisti: anche i professionisti del settore avranno ora a disposizione un’agevole guida, dove reperire con facilità le realizzazioni di molteplici artisti contemporanei.
Due principi sembrano guidare la realizzazione del volume e rendere la sua originalità. Da un lato, l’apertura alla ampia varietà degli interventi paesistici contemporanei, senza lasciare che “l’accidentalità e l’imprecisione dei confini professionali” possa rappresentare un ostacolo. Al contrario, proprio dall’assenza di limiti precisi sembra emergere l’importanza di tutto il campo di riflessione sul paesaggio per la comprensione dei processi urbani più recenti e per le nuove prospettive di progettazione. Dall’altro lato sembra evidente la curiosità per quanto si realizza nel campo della creazione e trasformazione del paesaggio in tutto il mondo, evitando uno sguardo parziale e provinciale. Circa un centinaio di artisti paesaggisti sono selezionati e presentati in ordine alfabetico. Un breve testo introduce l’opera di ogni artista, seguita da una selezione dei principali lavori e da un’utilissima bibliografia. I curatori del volume hanno dato ampio spazio all’illustrazione fotografica, mentre pochi sono i progetti riprodotti. Infine, è ottima la qualità delle immagini.»

 

di Henrique Pessoa Pereira Alves